OLTRE LO SMART WORKING. Modelli di lavoro agile e sostenibile.
Autori: Franco Amicucci, Gabriele Gabrielli, Paolo Iacci, Luca Solari
Casa editrice: Franco Angeli
Rate Management Talks: 4,5/5
Volete sapere quali saranno le nuove forme di collaborazione nelle organizzazioni? Sí?
Allora dovete leggere questo libro!
Esiste un nuovo “movimento” della cultura del lavoro dove le barriere fisiche e i vecchi stereotipi, anche sul lavoro agile, sono già stati superati per lasciare spazio al dialogo e al miglioramento della vita degli smart worker.
Gli autori ci presentano con estrema chiarezza quattro differenti prospettive che toccano formazione, leadership, organizzazione e purpose (scopo) dell’impresa. La divampante ascesa tecnologica e le incredibili potenzialità di un mondo sempre connesso ci permettono di accedere ad una comunicazione senza confini, d’altra parte le relazioni sono sempre più “fredde” e virtuali. La nostra capacità di controllo su una molteplice varietà di fattori dovrebbe assicurarci stabilità ed equilibrio, invece viviamo un’epoca di grandi incertezze e con scarsi punti di riferimento. A cosa può condurre un così evidente paradosso nelle organizzazioni, che poi sono fatte di persone? Il lavoro agile potrebbe essere stato una delle risposte a questo scenario?
La trasformazione economica ed organizzativa impone di rivedere i modelli tradizionali e la relazione capo-collaboratore diventa “lo spazio in cui si incontrano le persone che hanno uno stesso bene comune da perseguire.. “, è questo il nuovo purpose delle organizzazioni!
In tutto ciò ci si deve interrogare su quale dovrà essere il nuovo ruolo di leadership della funzione HR che dovrà abbandonare le vecchie zone di comfort e diventare capace di restituire senso ad un lavoro in cerca di identità. Come ci dicono gli autori servono “nuove competenze per nuovi mondi”, quelle trasversali che non si acquisiscono con le tradizionali modalità, ma grazie all’implementazione di un modello di formazione esperienziale e riflessivo che coinvolga tutta l’organizzazione. La pandemia ha innescato un processo di tech-celeration, per usare un termine degli autori, che ha portato a vivere in un solo anno l’equivalente di cinque anni di una transizione più armonica e imposto una drastica riorganizzazione dei luoghi e dei tempi di lavoro, ma abbiamo davvero scelto le soluzioni migliori?
Il libro
La prefazione è a cura di Francesco Sani, giornalista pubblicista e responsabile di redazione di smartworking.com, che anticipa i temi del libro fotografando con grande efficacia gli scenari di riferimento e i fenomeni che hanno influenzato il mercato del lavoro dei nostri tempi.
Si prosegue con l’introduzione di Simona Ciotti e Stefano Rossi, rispettivamente direttore e amministratore delegato di HR Link, che sintetizzano gli obiettivi del progetto editoriale nato come testimonianza di chi ogni giorno porta avanti le politiche delle persone. L’idea di valorizzare il tutto mediante la raccolta delle prospettive di opinion leader di rilievo nasce nell’edizione 2022 dello Smart Working Day, evento in cui si sono tenuto vari workshop e interviste sui temi del lavoro agile.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima parte gli autori Luca Solari, Paolo Iacci, Franco Amicucci e Gabriele Gabrielli sfatano alcuni dei miti e degli stereotipi ormai superati nel mondo dell’organizzazione del lavoro e della governance aziendale. Partendo da quelli che sono i nuovi paradigmi e i valori che mettono al centro la persona, Paolo Iacci ci illustra i pro e i contro del lavoro agile. Smart working nelle organizzazioni può significare un forte contenimento dei costi e nelle persone una maggiore autonomia, ma se è mal gestito si rischia di incorrere in sentimenti di isolamento e abbandono. Nel capitolo successivo Gabriele Gabrielli ci parla di un tema fondamentale per le organizzazioni, la consapevolezza che queste debbano identificare e condividere un nuovo scopo che esuli dal mero profitto e debbano farlo a partire dall’ambito della relazione capo-collaboratore. In questo spazio infatti nasce l’incontro delle persone che hanno un bene comune da perseguire: il purpose dell’organizzazione. Per questo motivo questa relazione va curata e le imprese devono prestare la massima attenzione ai propri modelli di gestione del personale e alle nuove esigenze di professionalità anche per i manager. Nel terzo capitolo Franco Amicucci affronta il tema della formazione nell’epoca del cambiamento e di come l’apprendimento sia pienamente coinvolto in quella che è, probabilmente, la più grande rivoluzione della storia dell’uomo. L’autore quotidiana e alla incredibile velocità con cui si stanno avvicendando anche profondamente accelerati dalla rsi riferisce agli enormi cambiamenti che si stanno verificando negli aspetti culturali, professionali ed organizzativi della vitaivoluzione digitale. In un tale scenario l’apprendimento diviene perfino troppo importante per essere lasciato ai soli formatori! Deve nascere un nuovo “learning mindset” a livello manageriale, una nuova cultura aziendale centrata sulla proattività per l’autoapprendimento e la creazione di Digital Academy per una modalità di formazione innovativa.
La prima parte si conclude con Luca Solari, che nel quarto capitolo scrive delle nuove forme delle organizzazioni. Siamo sicuri di essere pronti per affrontare le sfide future? L’autore stimola abilmente il lettore a riflettere su quello che sarà lo scenario prossimo nella gestione delle risorse umane e sul fatto che nessuno in realtà sia pronto per gestire il cambiamento. Il framework in cui la struttura organizzativa era definita dal modello di business è infatti obsoleto e servirà tempo ed esperienza per definire nuovi modelli e nuove scelte di business, come testimoniano le esperienze raccolte nella seconda parte del libro. In questa sezione potrete trovare una serie di esperienze, opinioni, consigli e suggerimenti provenienti da chi di risorse umane ed organizzazione si occupa ogni giorno all’interno delle aziende.
Qui sono raccolti i punti di vista di responsabili di settore di rilievo e di realtà organizzative complesse che costituiscono un preziosissimo vademecum per tutti coloro che vogliono apprendere i meccanismi e le dinamiche attuali del mondo del lavoro e delle relazioni sociali in azienda e nelle organizzazioni. Nella comprensione di queste esperienze, il lettore ha la sensazione di aver beneficiato di un egregio contributo fondamentale per la propria crescita professionale. Sì perché se fino ad oggi eravamo abituati a sentir parlare di un mondo VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity e Ambiguity), adesso dovremo adattarci ad un ambiente BANI (Brittle, Anxious, Non-linear, Incomprehensible). In tale contesto la parola d’ordine è adattamento, servono agilità e talento per farlo, per cui le organizzazioni devono essere capaci di attrarre.
Seguendo lo stile di presentazione della parte esperienziale del libro, il lettore passa attraverso undici capitoli che affrontano i temi fondamentali di leadership, formazione, comunicazione, sostenibilità e diversità, ma sono solo alcuni degli aspetti toccati. In particolare mi ha colpito il tema del lavoro agile in fabbrica, che spesso è discusso come limite dell’applicabilità dei modelli di smart working in certi tipi di industria. Il libro ci illumina e ci ricorda che lavoro agile non significa solo da remoto, ma un altro modello di lavoro. Pensiamo solo che, come si dice nel libro, oggi un chirurgo può operare da remoto grazie all’ausilio delle macchine! In un impianto di produzione le macchine a controllo numerico si prestano ad essere governate anche a distanza e la rivoluzione digitale passa anche da qui. Partendo da questa considerazione, nel libro si possono leggere le esperienze di aziende che hanno reso smart le loro produzioni mettendo al centro la persona e valorizzandone le abilità grazie ad una leadership più intelligente che abbandona il controllo asettico e lascia spazio alla capacità dei responsabili di coordinare con maggiore condivisione di dati e delegando i task.
Altro bel tema affrontato nel libro è quello dello smart working nelle Piccole Medie Imprese. L’interrogativo principale è riguardo al fatto se siano o meno pronte per il lavoro agile, visto che il dato emergente evidenzia un forte scetticismo da parte degli imprenditori delle PMI. In questo comparto infatti la presenza in azienda è vista come il presupposto per un controllo e una gestione efficace del lavoro. Ricordiamoci però che smart working non significa lavoro da casa, quello è telelavoro, ma un nuovo modello di lavoro dove la persona accetta maggiore responsabilità in cambio di maggiore flessibilità.
Il libro si chiude con un altro importante tema quello del metaverso, quali sono i possibili impieghi di questa invenzione epocale nell’ambito del lavoro agile? La risposta è: potenzialmente infiniti! A partire dalle modalità virtuali di relazione negli ambienti di lavoro in cui l’attività si trasforma in una vera e propria experience come evoluzione dello storytelling, fino ad arrivare alla costituzione vera e propria di “metaprise” vere e proprie enterprise metafisiche che esistono solo nel metaverso sulla scia dell’orientamento del mondo del gaming. Questo futuro, poi non così lontano, piace in particolare ai giovanissimi talenti delle generazioni z e alfa in un contesto che appare come una vera e propria rivoluzione che cambierà radicalmente non solo il mondo del lavoro, ma la nostra vita. Soltanto le aziende con una visione pionieristica del futuro sapranno cavalcare un tale cambiamento che è già in atto, pensiamo che investitori come Mark Zuckerberg hanno già da tempo intuito la potenza “disruptiva” del metaverso e stanno muovendo una quantità smisurata di risorse in tal senso.
Gli approfondimenti
In ciascun capitolo del libro il lettore può seguire gli interventi, le interviste e i workshop che i vari contributors hanno fatto in occasione dello Smart Working Day, ed è come se ci si ritrovasse proiettati dal libro all’evento. Basta soltanto usare i barcode a disposizione e si accede su YouTube ai singoli video, questo è davvero un grosso valore aggiunto del libro che esalta fortemente il contenuto esperienziale dell’intero testo e dà al lettore la possibilità di approfondire davvero le singole tematiche.
Sugli autori
Paolo Iacci è presidente di Eca Italia e di AIDP Promotion, insegna all’Università Statale di Milano. Gabriele Gabrielli imprenditore, executive coach e consulente è Consigliere delegato di People Management Lab Srl-Società Benefit e BCorp. Franco Amicucci sociologo, formatore, autore di diverse pubblicazioni, ha insegnato sociologia all’Università delle Marche e collabora con la Business School. Luca Solari dal 2001 professore ordinario di Organizzazione aziendale presso l’Università degli Studi di Milano dove ha ricoperto importanti ruoli gestionali come Direttore della scuola di giornalismo Tobagi e presidente della Unimi.
HRLink
È un portale di aggiornamento, approfondimento e incontro, punto di riferimento per coloro che si occupano di human resources.
Smart Working Magazine
Si occupa di divulgare una nuova cultura del lavoro agile per aziende e lavoratori, con articoli ed eventi per aiutare le imprese verso un nuovo modello organizzativo del lavoro.
Rating Management Talks: 4,5 su 5
Recensione Management Talks a cura di: Silvia Donatello