ALLA RICERCA DEL BUON MANAGEMENT. Esperienza e metodi per una cultura dell'innovazione.
Autore: Alfonso Fuggetta
Editore: Egea
Rate Management Talks: 4,8/5
Recensione a cura di Silvia Donatello per managementtalks.it
Il BUON MANAGEMENT ESISTE, E CI SONO LE PROVE
Che sia possibile essere buoni manager e attuare le migliori pratiche nella gestione aziendale, ce lo dimostra l’autore di questo libro. Una lettura piacevole e stimolante che mi ha fatto ricordare moltissime delle mie esperienze passate e attuali a partire da quelle vissute all’Università fino a quelle professionali.
A cosa ci è servito l’esame di analisi di ingegneria nella pratica professionale? Quante volte ci è capitato di farci questa domanda?
Ebbene, l’autore del libro ci comunica in maniera efficace come la formazione accademica di base plasmi la nostra forma mentis e ci guidi negli approcci ai problemi quotidiani, nel lavoro e nella vita privata.
Sono le persone, i manager del futuro, che si sono formati nel passato, a dover guidare le organizzazioni per mantenerle competitive in un mondo altamente tecnologico. Questo indipendentemente dalla natura e dalla dimensione dell’organizzazione. È questo saggio che ci aiuta a capire come si possono gestire in modo ottimale le attività quotidiane di un’azienda nel privato e nella PA. La prima regola è farlo mantenendo sempre lo sguardo al lungo periodo. L’autore infatti propone una serie di metodi e consigli tratti dalla sua esperienza di vita aziendale e dalla sua formazione americana, guidando i professionisti che rivestono ruoli manageriali in un percorso di approfondimento e crescita.
Il punto di incontro principale? Il “fare innovazione” parte prima di tutto dal saper fare “il buon management”. Partendo dai concetti e dai principi delle discipline scientifiche e dell’ICT, l’autore traduce tutto in chiave manageriale e combina i diversi punti di vista con un risultato di grande valore e utilità.
Il libro
È articolato in cinque parti dove si affrontano 52 brevi riflessioni. Queste coprono un anno intero di «piatti» di buon management e possono essere «gustati» settimanalmente, come fossero ottime ricette, utili a chi vuole trasformare le aziende in realtà competitive e resilienti, in grado non solo di sopravvivere nel mercato attuale, ma di distinguersi e rinnovarsi continuamente.
La visione strategica
La prima parte affronta il tema della vision e del vero significato della strategia. Un escursus a tutto tondo sui principali e più attuali temi di gestione. L’autore lo fa chiamando in causa niente meno che Simon Sinek e il suo saggio “Partire dal perché”. A riprova del fatto che troppo spesso erroneamente nelle aziende si parte dal “cosa” viene fatto piuttosto che dal “perché” lo si faccia. La scrittura prosegue con una serie di profonde e stimolati discussioni frutto dell’imponente esperienza di Alfonso Fuggetta già a partire dalla sua formazione americana fino ad oggi. Bellissimo il capitolo sul Sensemaking come senso e scopo del fare, da assaporare e fare nostro, ognuno per la propria peculiarità professionale, ma anche personale.
Principi e paradigmi
Una parte davvero completa, la seconda, che affronta diversi temi tutti legati alla capacità del buon manager di riuscire ad avere un approccio sistemico e risolutivo all’individuazione e al superamento dei problemi organizzativi.
L’autore ci parla di tutti quei principi che hanno governato la sua storia di manager, di come dai paradigmi e dagli approcci più tecnici alla base della sua formazione si siano poi sviluppate competenze gestionali e soft skill di riferimento.
Bellissimo il passaggio sul concetto di “ortogonalità” dove l’autore fa il paragone con l’Algol 68, linguaggio di programmazione che riprendeva i concetti di Algol 60 nato appunto negli anni sessanta.
Emblematico il capitolo sulle *Derivate e integrali” e fantastico il paragone con l’approccio incrementale e differenziale ai problemi.
Soft skill e produttività
Cinque perché e un quindi. In questa parte Fuggetta approfondisce il tema della comunicazione e delle altre competenze “soft” e di come siano imprescindibili per una buona gestione aziendale. Lo fa chiamando in causa altri autori come David Allen, per l’organizzazione del lavoro, o Richard Daft con il suo saggio “The Executive and the Elephant” per introdurre in concetto di inner excellence.
Uno dei capitoli più forti, “il coraggio di mollare” in questa parte ci ricorda che bisogna anche saper riconoscere quando fermarsi, cambiare, mollare qualcosa perchè deleterio, guidati dai numeri, dall’evidenza e perché no anche dal nostro intuito.
La gestione del cambiamento
Si arriva alla quinta parte del libro curiosi e affascinati, pronti a scoprire se le prossime pratiche ci sono familiari oppure no.
Qui l’autore spazia su quelli che sono i pilastri dell’innovazione e i principali strumenti e metodi che lui stesso ha utilizzato ed utilizza, corredati da consigli e indicazioni bibliografiche.
Dalla maturità dell’impresa, passando per la corretta ed efficace gestione del portfolio dei progetti, fino alla “smart convergence” riferita al complesso processo di cambiamento e trasformazione digitale delle aziende.
La gestione di un’organizzazione
Il saggio si chiude con l’ultima parte in cui si trattano gestione del rischio, ecosistemi (digitali), open innovation e gli stili di leadership. Senza trascurare il concetto di azienda data-driven.
In chiusura l’autore prova a sintetizzare le tante idee discusse con l’arte dell’execution. Un’organizzazione è tanto più brava ad innovare quanto più alto è il prodotto tra creatività e abilità di esecuzione! Ricordando le parole di uno dei più grandi maestri di management di sempre Peter Drucker: strategy is a commodity, execution is an art.
Infine la bibliografia in coda al testo: incredibilmente completa e ricca, una fonte di riferimento preziosa per gli appassionati.
Per noi di Management Talks si può dire che un testo del genere può essere considerato come uno dei pilastri del buon management!
Sull’autore
Alfonso Fuggetta è Amministratore Delegato e Direttore scientifico del centro di innovazione digitale Cefriel e Professore Ordinario di Informatica al Politecnico di Milano. È stato Faculty Associate presso l’Institute for Software Research della University of California, Irvine, e da oltre trent’anni si occupa di consulenza strategica a imprese e pubbliche amministrazioni sui temi dell’innovazione digitale. Attualmente è membro del Gruppo Tecnico «Il digitale per la competitività del sistema industriale» di Confindustria, del Gruppo Tecnico Transizione Digitale di Assolombarda, del Consiglio Scientifico di Fondazione Astrid e del Consiglio Generale di Aspen Institute Italia. Ha pubblicato per Egea Il Paese innovatore (2020) e Un bel lavoro (2023).
Rating Management Talks: 4,8 su 5
Recensione Management Talks a cura di: Silvia Donatello