A cura di di Jessica Gandolfo.
Avrai certamente sentito parlare di active aging o invecchiamento attivo. È un processo che intende migliorare la qualità della vita con l’avanzamento dell’età. L’age management viene inserito come una preziosa risorsa anche nei contesti organizzativi, per gli over 50, con ottimi risultati in termini di motivazione, benessere fisico/mentale della popolazione senior e trasferimento delle competenze in azienda.
Quindi se stai leggendo questo articolo e hai meno di 50 anni dovresti interrompere la lettura?
Assolutamente no!
Lo scopo che mi spinge a scrivere questo testo è proprio quello di condividere maggiore consapevolezza rispetto all’importanza dell’allenamento cerebrale quotidiano!
Innanzitutto, perché a qualsiasi età è importante sfruttare al massimo il nostro cervello (da adolescenti per sostenere gli esami, poi all’università e ovviamente in tutti i settori lavorativi). Se ci rifletti un momento, la competenza non è tutto. Non fraintendermi, è una parte fondamentale, ma la si può acquisire con dedizione, pratica ed esperienza. Il cervello, allo stesso modo, può essere quel plus che ci permette di essere fortemente competitivi.
Hai presente l’ultima volta che ti sei sentito sopraffatto dalle scadenze? Oppure dalla complessità di una decisione? O da una miriade di problemi da risolvere?
Chi aveva il controllo in quel momento? Chi può aiutarti a risolvere velocemente e in modo efficace le situazioni intricate?
Ma è ovvio, il tuo cervello!
Quando lo alleniamo con la brain gym lo rendiamo maggiormente plastico, quindi più rapido nel connettere i neuroni delle aree cerebrali che ci servono proprio per gestire la complessità lavorativa e non solo. Più plasticità cerebrale significa migliorare la propria performance, perché aumenta la nostra capacità di problem solving, decision making, creatività, attenzione/concentrazione, memoria, apprendimento e flessibilità ai cambiamenti.
A me sembra evidente come tutto ciò possa portarci ad avere maggior successo in ogni ambito della vita!
Viviamo in un’epoca storica ricca di cambiamenti e di incertezze dal punto di vista lavorativo, sociale, economico, ambientale e molto probabilmente anche personale. Siamo sollecitati da costanti mutamenti spesso imprevisti e non voluti, per cui il nostro cervello invia continui allarmi al sistema nervoso, provocando sempre più stress e ansia in noi.
Conosciamo tutti i dati impressionanti dell’impatto dello stress al lavoro (più di 4 lavoratori su 10 (44 %) affermano che lo stress da lavoro è aumentato a seguito della pandemia, secondo l’indagine dell’EU-OSHA) e sappiamo quanto il “new normal” ci chieda di gestire i cambiamenti in azienda, sempre in maniera più snella, proattiva e lucida.
Cosa possiamo fare per addestrare la nostra mente ad accogliere gli imprevisti, le ambiguità e incertezze, al posto che consumare inutili energie per combatterli?
Come possiamo promuovere maggior benessere psicologico e ridurre lo stress che ci attanaglia?
Ma soprattutto come ci può aiutare la scrivania citata nel titolo?
Fortunatamente ci vengono in soccorso le neuroscienze!
Partiamo dal presupposto che il nostro cervello è un meraviglioso ottimizzatore, che tende per natura ad inserire un po’ troppo spesso il pilota automatico e a costruire solide abitudini (la famosa zona di comfort). Per questo, ogni volta che le cose cambiano rischiamo di mandare in tilt l’intero sistema nervoso e psicologico.
Tuttavia, negli ultimi anni, sono emerse evidenze che mostrano come il cervello possa cambiare, adattarsi e modificarsi nel tempo. Gli studiosi chiamano questo processo neuroplasticità.
Che cos’è?
La neuroplasticità è la straordinaria capacità del cervello di trasformarsi e di “cambiare” sé stesso per pensare in modo diverso, per imparare cose nuove, per modificare un comportamento, per adattarsi velocemente alle nuove sfide a cui la vita ci mette di fronte.
Come funziona?
Pensiamo al nostro cervello come un ambiente dinamico e interconnesso. Ci sono bilioni di strade neurali che si “accendono” ogni volta che parliamo, pensiamo, proviamo, sentiamo o compiamo qualcosa. Alcune di queste strade sono molto trafficate e ben costruite, queste sono caratterizzate dalle nostre azioni quotidiane e dai pensieri abituali più frequenti: ogni volta che pensiamo in un certo modo, eseguiamo un determinato compito/lavoro/azione o proviamo un’emozione specifica, noi rafforziamo questa strada neurale e diventa sempre più semplice, per il nostro cervello, viaggiare e percorrere questa superstrada.
Ma se noi pensiamo a qualcosa in modo differente, impariamo un nuovo compito/azione o proviamo un’emozione diversa iniziamo a creare una nuova strada neurale. Se continuiamo a percorrerla, il nostro cervello inizierà ad usare sempre più spesso questa via e il nuovo modo di pensare, sentire o fare qualcosa diventerà sempre più spontaneo e naturale. Il vecchio percorso neurale verrà usato meno, si indebolirà, quindi si ridurrà l’attivazione della strada stessa.
di Towfiqu barbhuiya per Unsplash
Questo processo di riscrittura e creazione di nuove strade neurali, di nuove connessioni cerebrali che sostituiscono vecchie abitudini è la spiegazione di come lavora la neuroplasticità.
La buona notizia è che tutti noi abbiamo questa capacità di imparare e cambiare le connessioni neurali, riscrivendole direttamente nel nostro cervello. Se abbiamo acquisito delle cattive abitudini o se vogliamo cambiare alcuni nostri modi di pensare (schemi mentali rigidi o convinzioni limitanti, quindi non più funzionali) possiamo aprire una nuova strada e fare esperienza del nuovo comportamento, con ripetizione costante e attenzione focalizzata al cambiamento desiderato…possiamo risintonizzare il nostro cervello!
Ci vuole pratica costante per una modificazione strutturale cerebrale, perché ogni tipo di apprendimento parte dall’esperienza concreta. L’esperienza è il fulcro del cambiamento.
La neuroplasticità dimostra che il cervello è come un muscolo e quindi va allenato per il nostro benessere. Come potenziare la plasticità cerebrale?
Un’altra buona notizia è che possiamo farlo giocando e divertendoci! Con un ambiente ricco di stimoli, che porta ad esplorare il mondo intorno a noi, ad interagire socialmente con le altre persone e ad allenare la memoria. Trasferendo l’esperienza nella vita quotidiana, anche lavorativa, attività come gli scacchi, la dama, i lego, leggere e camminare all’aria aperta possono contribuire a potenziare la neuroplasticità.
Insomma, possiamo investire in anticipo sul nostro invecchiamento attivo, usufruendo sin da subito dei vantaggi che questo porterà in termini di miglior performance, nel frattempo divertendoci! Sì, ti sto suggerendo di crearti degli slot quotidiani, di pochi minuti, per giocare e potenziare il tuo cervello.
Quali attività stimolano il cervello?
Per allenare la plasticità cerebrale, dobbiamo stimolare in modi diversi i nostri neuroni. Di seguito troverai una serie di esercizi che stimolano l’attivazione neuronale con livelli differenti di difficoltà. Allenati tutti i giorni nel fare intenzionalmente un’azione diversa dal solito per raggiungere lo stesso obiettivo, sfruttando l’ambiente fertile del tuo cervello e sfidando le tue abitudini.
di Kenny Eliason per Unsplash
Esercizi per sfidare la tua mente dalla scrivania:
- Esercitati a scrivere con la mano non dominante, ad esempio, la lista della spesa
- Lavati i denti con la mano non dominante
- Impara parole nuove e includile nelle tue conversazioni
- Vestiti a occhi chiusi
- Cambia il polso su cui indossi l’orologio
- Leggi l’orario allo specchio
- Cambia percorso per andare al lavoro, a casa, a scuola, ecc…
- Apprendi e ripeti a 3 persone una nuova notizia al giorno
- Alla sera, per 5 minuti, ripensa a cosa hai fatto durante la giornata, a cosa hai mangiato, chi hai incontrato…
di Bianca Ackermann per Unsplash
Tips degli studiosi per pensare fuori dagli schemi:
- Fai un cruciverba. Quando provi un cruciverba, usi la memoria verbale mentre cerchi parole che corrispondono a un certo numero di lettere che si adattano a frasi descrittive (Journal of the International Neuropsychology Society)
- Inizia un puzzle. Che siano facili o complicati, i puzzle attingono a molte abilità di “memoria di lavoro visuo-spaziale” – vedere e ricordare quali pezzi si inseriscono in spazi di forma simile è dimostrato che coinvolge molteplici abilità cognitive. (Tan – Frontiers of Aging Neuroscience)
- Sfidati con un gioco di carte. Molti giochi comportano sfide cognitive significative: devi ricordare chi ha giocato quali carte, sviluppare la tua strategia tenendo presente le intenzioni degli altri giocatori e tenere a mente un complesso sistema di punti per guadagni e perdite
- Fai esercizio fisico. Anche blando e anaerobico come una camminata con il cane o una pedalata in bici per il quartiere. Ti piace ballare? Imparare mosse di danza complesse è anche una sfida cognitiva. Devi ricordare e abbinare lunghe sequenze di movimenti del corpo al ritmo e all’umore della musica. È tattile, visivo, motorio e uditivo e ha l’ulteriore vantaggio di migliorare il tuo sistema cardiovascolare
- Mettiamo uno stop alla giornata lavorativa: la neuroplasticità ha bisogno di tempi morti. Impostiamo un rituale di “chiusura della giornata lavorativa”, anche un breve messaggio che stimoli riflessione e esprima gratitudine per i piccoli successi, aumenta le endorfine stimolando la neuroplasticità
- Ampliamo il vocabolario (italiano e straniero): è un semplice gesto che innesca una moltitudine di nuovi percorsi e apre la mente
- Nelle pause o attese tra una call e l’altra agiamo come un giocoliere: la giocoleria è spesso citata come un mezzo eccellente per stimolare il cervello. Tenere a portata di mano un set di palline può dare una spinta al cervello
- Giochiamo a scacchi: chi lo fa ha una corteccia cingolata anteriore più ampia di chi non ci gioca. Si può farlo anche online e non è nemmeno necessario finire un’intera partita per avere dei benefici
- Esercitiamo la memoria: imparare dispositivi mnemonici come formule o rime, può migliorare la connettività della rete prefrontale parietale, aprendo la strada a nuovi percorsi nel cervello
- Meditiamo: una regolare meditazione aiuta il processo di ri-cablaggio positivo del cervello e aiuta a reagire ai problemi con più calma, passione e consapevolezza
Ricordati di ripetere l’esercizio scelto almeno una volta al giorno fino a che non lo troverai facile, a quel punto cambia attività e piano piano provali tutti, ripetili e inventane di nuovi.
Buona palestra mentale!
Risorse:
- Podcast “How to Focus To Change Your Brain” di Andrew Huberman
- App di fitness mentale Mindshine (https://www.mindshine.app/) di Marsha Chinichian
Bibliografia:
- Berkman, LF, Syme, SL. Social networks, host resistance, and mortality: a nine-year follow-up study of Alameda County residents. American Journal of Epidemiology. 1979
- Blazer, DG. Social support and mortality in an elderly community population. American Journal of Epidemiology. 1982
- Fissler, P, Küster, O, Laptinskaya, D, et al. Jigsaw Puzzling Taps Multiple Cognitive Abilities and Is a Potential Protective Factor for Cognitive Aging. Frontiers of Aging Neuroscience. 2018
- 12 ways to keep your brain young. Harvard Health Publishing, Harvard Medical School Jagan, AP, Hall, Charles B, Dickson, Dennis W, et al. Association of Crossword Puzzle Participation with Memory Decline in Persons Who Develop Dementia. Journal of the International Neuropsychology Society. 2011
- Rebok, G, Ball, K, Guey, L, et al. Ten-Year Effects of the ACTIVE Cognitive Training Trial on Cognition and Everyday Functioning in Older Adults. Journal of the American Geriatrics Society. 2014
- A, Vermeulen. “Tick tock this makes your brain rock”. 2014
Sitografia:
- https://www.youtube.com/watch?v=DJt6ORwxKmE
- https://www.youtube.com/watch?v=NTwoncsFZRQ
- https://www.forbes.com/health/healthy-aging/brain-exercises/
- https://ilslearningcorner.com/2017-01-brain-gym-simple-brain-gym-exercises-to-awaken-the-brain-for-learning-readiness/
- https://www.internazionale.it/notizie/caroline-williams/2021/06/07/movimento-cambia-cervello
Jessica Gandolfo
Psicologa, specializzata in Lavoro e Organizzazioni, Team Builder, Coach (ACSTH® Erickson International), Consulente nell’area Risorse Umane e Leader di Yoga della Risata (Laughter Yoga International University). Interviene nei processi di sviluppo delle persone, realizzando Focus Group e indagini di Clima Organizzativo, percorsi di sviluppo per Talenti, Team Coaching, Team Building e attività di Assessment e Development Center. Effettua interventi formativi sul Benessere Organizzativo, Comunicazione Efficace, Gestione del cambiamento, Leadership, Intelligenza Emotiva, Gestione del conflitto, Gestione dei collaboratori, Feedback e Creatività.
Specializzata nella sensibilizzazione delle dinamiche di gruppo seguendo la metodologia di Lewin del Training Group – di Enzo Spaltro (Università delle Persone); certificata come OMT trainer (Master in Outdoor Management Training® e formazione esperienziale) – di Marco Rotondi presso IEN Business School, diplomata CSEN nei 9 pilastri della Scienza del Sé – di Sandro Formica, Miami (USA) e certificata al metodo dell’Happy Coaching® – di Rosanna Gallo presso Eu-tròpia. E’ appassionata di Sviluppo delle persone nelle organizzazioni, Creazione di valore attraverso attività lavorative, Individuazione e valorizzazione dei talenti, Formazione e aggiornamento sia delle capacità sia delle competenze. Supporta anche progetti nel no profit, negli enti scolastici e negli eventi di divulgazione culturale.
Co-Autrice del libro «La felicità è una scienza e si può apprendere», Franco Angeli 2022.
LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/jessicagandolfo/
Instagram: @gandolfojessica
Linktree: @jessicapsicologadellavoro
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